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Fotografia Macro: Come farla al meglio

La macrofotografia, o fotografia macro, è una tecnica fotografica che si concentra sulla cattura di dettagli estremamente ravvicinati di oggetti o soggetti, spesso di dimensioni molto piccole, in modo da renderli visibili in modo sorprendente e dettagliato. In fondo all’articolo troverai la lista completa di attrezzature citate in modo che tu le possa vedere anche nell’eRental di Sidereus per poterle provare e noleggiare.

Cos’è nello specifico la fotografia macro?

La fotografia macro richiede l’uso di attrezzature particolari, come obiettivi macro dedicati o tubi di prolunga per fotocamere, che consentono di catturare il soggetto a dimensione reale, se non maggiore, grazie al fattore di ingrandimento. Convenzionalmente questo rapporto, chiamato rapporto di riproduzione, o di ingrandimento, del soggetto (RR) deve essere uguale o superiore a 1 (RR ≥ 1:1). Cosa significa questo? Significa che il rapporto tra le dimensioni dell’immagine sul fotogramma e le dimensioni reali del soggetto è il medesimo. L’ho spiegato molto bene in questo articolo del Grimorio. Quindi avere un valore superiore a 1:1, come il 2:1 o addirittura 5:1 (come il magnifico Canon MP-E 65 f/2.8 1-5X Macro), comporta un ingrandimento del soggetto.

Ci sono alcuni modi per “emulare” lenti macro, ma il risultato non è sempre garantito. Spesso è necessario utilizzare un treppiede e telecomando per evitare il micromosso, in quanto il minimo movimento della fotocamera può causare sfocature in questo tipo di fotografia.

L’elemento davvero affascinante della macrofotografia è la capacità di guardare e non vedere, di concentrarsi sugli soggetti molto piccoli, soggetti ordinari che ad occhio nudo non rappresentano e celano curiosità, ma visti da vicino mostrano i loro grandi segreti. Questa tecnica rappresenta l’encomio del dettaglio degli oggetti. Un esempio sono fiori, insetti, gocce d’acqua, gioielli ma anche tessuti.

Teoria della macrofotografia

La messa a fuoco

Nelle prime esperienze di fotografia macro, è comune scoprire sfide legate alla messa a fuoco, all’ingrandimento, alla luminosità e ad altri aspetti tecnici. Ma concentriamoci sulla distanza di messa a fuoco nella macrofotografia. Per ottenere una buona fotografia macro, è essenziale avvicinarsi molto al soggetto, poiché la distanza minima di messa a fuoco è la più breve distanza alla quale il vostro obiettivo può mettere a fuoco un soggetto specifico. Se posizionate l’oggetto a una distanza inferiore, la messa a fuoco diventa impossibile. Questo principio è simile a ciò che accade con i vostri occhi: se avvicinate gradualmente un oggetto, raggiungerete un punto in cui non potrete più mettere a fuoco la sua punta.

Gli obiettivi macro sono progettati appositamente per questo tipo di fotografia, bilanciando con precisione l’ingrandimento e la distanza minima di messa a fuoco. I grandangoli offrono una breve distanza minima di messa a fuoco ma un ingrandimento limitato, mentre i teleobiettivi offrono un maggiore ingrandimento a scapito di una maggiore distanza minima di messa a fuoco.

La messa a fuoco manuale è una pratica comune e quasi universale nella macrofotografia. In questo genere fotografico, la profondità di campo è estremamente limitata a causa del forte ingrandimento, e la messa a fuoco automatica potrebbe avere difficoltà a trovare il punto esatto desiderato. La messa a fuoco manuale consente un controllo preciso su quali elementi dell’immagine devono essere nitidi, come ad esempio gli occhi di un insetto o i dettagli di un fiore.

La messa a fuoco manuale riduce anche il rischio di vibrazioni durante lo scatto, poiché la fotocamera non cercherà di regolare nuovamente la messa a fuoco in modo imprevisto. Questo è particolarmente importante nella macrofotografia, dove anche il minimo movimento può influenzare la nitidezza dell’immagine.

L’uso del focus peaking è un valido aiuto nella messa a fuoco manuale, poiché visualizza chiaramente l’area correttamente messa a fuoco nell’immagine, rendendo più facile ottenere la nitidezza desiderata. Se non avete il focus peaking a disposizione, utilizzare la modalità LiveView invece del mirino può essere una scelta vantaggiosa, specialmente su reflex economiche. Anche se ciò comporta un maggiore consumo di batteria, vi permette di ingrandire una porzione del fotogramma per controllare la precisione della messa a fuoco e la nitidezza, consentendo scatti macro migliori. Altrimneti una buona soluzione è anche quella di usare un monitor esterno.

Profondità di campo

La profondità di campo è un elemento cruciale nella macrofotografia, e per ottenerla è necessario considerare quattro fattori principali:

  1. 1. Apertura del diaframma: L’apertura del diaframma influisce notevolmente sulla profondità di campo. In generale, diaframmi più chiusi (ad esempio f/8 o f/16) aumentano la profondità di campo, consentendo di ottenere più dettagli nitidi nell’immagine. Tuttavia, è importante evitare diaframmi troppo chiusi (ad esempio oltre f/16) poiché possono causare diffrazione, riducendo la qualità dell’immagine.
  2. 2. Lunghezza focale: L’uso di lunghezze focali più lunghe in fotografia macro può ridurre la profondità di campo, il che significa che solo una piccola parte del soggetto sarà a fuoco. Questo può essere un effetto desiderato per isolare un dettaglio, ma è importante capire come la scelta della lunghezza focale influenzi la profondità di campo.
  3. 3. Distanza tra il punto di messa a fuoco e la macchina fotografica: Maggiore è la distanza tra il punto di messa a fuoco e la fotocamera, maggiore sarà la profondità di campo. Questo significa che, quando siete vicini al soggetto in macrofotografia, la profondità di campo sarà estremamente ridotta.
  4. 4. Distanza tra il soggetto e lo sfondo: La distanza tra il soggetto e lo sfondo è un altro fattore chiave. Maggiore è la distanza tra il soggetto e lo sfondo, maggiore sarà l’effetto sfocato nello sfondo, enfatizzando il soggetto principale.

Per ottenere una profondità di campo desiderata, è necessario equilibrare questi fattori. Ad esempio, è possibile chiudere il diaframma per aumentare la profondità di campo, ma è importante prestare attenzione alla possibile diffrazione. Inoltre, l’uso di lunghezze focali più lunghe o l’aggiustamento della distanza tra il soggetto e lo sfondo possono influenzare notevolmente l’aspetto della foto macro.

Impostazioni della fotocamera consigliate (ma non sono una regola)

Questo genere fotografico offre molte possibilità creative e non esiste un set fisso di impostazioni che funzioneranno in tutte le situazioni. Tuttavia, ecco alcuni consigli generali da tenere a mente per ottenere scatti di macrofotografia di alta qualità:

  • – Modalità di scatto: Preferibilmente, utilizzate la modalità manuale (M) o la modalità Priorità di Diaframma (A o Av). Questo vi darà il controllo sulla messa a fuoco e sull’apertura del diaframma, due parametri chiave nella macrofotografia.
  • – Apertura del diaframma: L’apertura del diaframma influisce sulla profondità di campo. Per isolare il soggetto e ottenere sfondi sfocati, dovreste utilizzare aperture più ampie (numero f-stop più basso, come f/2.8 o f/4). Tuttavia, è importante bilanciare l’apertura con la profondità di campo desiderata.
  • – Sensibilità ISO: Potete impostare la sensibilità ISO su automatico, ma fate attenzione a non alzarla troppo. Mantenete i valori tra 100 e 500, evitando di introdurre troppo rumore digitale nelle vostre immagini. Assicuratevi che la sensibilità ISO sia compatibile con le altre impostazioni del “triangolo dell’esposizione”.
  • – Tempi di scatto: La scelta del tempo di esposizione dipende dal soggetto. Per soggetti inanimati, potete utilizzare tempi più lenti. Se dovete fotografare soggetti in movimento o esposti al vento, come i fiori, optate per tempi di scatto più rapidi (almeno 1/100 secondi) per evitare il mosso.

Ricordate che la pratica è fondamentale nella macrofotografia. Sperimentate con diverse impostazioni, angolazioni e condizioni di luce per sviluppare il vostro stile personale. Le guide possono fornire linee guida, ma l’esperienza vi aiuterà a trovare le impostazioni ideali per catturare scatti macro unici e affascinanti

Tieni d’occhio l’orologio

La luce è uno degli elementi più cruciali nella fotografia, e questo vale anche per la macrofotografia. Sebbene la luce del mezzogiorno possa sembrare la scelta ovvia per scattare foto macro, ci sono altri momenti della giornata e condizioni atmosferiche da considerare:

  • – Mezzogiorno: La luce di mezzogiorno può essere molto intensa e creare ombre nette che possono compromettere la qualità della foto. Utilizzate un pannello riflettente o diffusore per ammorbidire le ombre e migliorare la distribuzione della luce. La luce di mezzogiorno può essere ideale per soggetti come fiori, che sono aperti e colorati.
  • – Mattina presto: Le prime ore del mattino offrono luce morbida e una temperatura più fresca, ideale per soggetti come insetti che potrebbero essere meno attivi e più facili da fotografare. Il vento tende ad essere più leggero al mattino, riducendo il rischio di movimento indesiderato.
  • – Sera: Anche le ultime ore del giorno possono offrire luce morbida e calda. Questo momento è ideale per catturare scene macro con un’atmosfera romantica. Le condizioni atmosferiche possono variare durante il giorno, quindi è utile essere pronti a cogliere l’opportunità quando si presenta.
  • – Autunno e inverno: Le stagioni autunnali e invernali possono offrire opportunità fotografiche uniche con brina, cristalli di ghiaccio e condensa che arricchiscono i soggetti meno appariscenti. Questi periodi possono essere ideali per catturare la bellezza delle stagioni fredde.

Questa è un’arte che richiede pazienza e attenzione ai dettagli, pratica e dedizione, e la scelta del momento e della luce giusta può fare una grande differenza nella qualità delle vostre immagini. Sperimentate con diversi momenti della giornata e condizioni atmosferiche per scoprire quali soddisfano meglio i vostri obiettivi creativi. Di conseguenza:

  • – Isolamento del soggetto: Concentratevi sul soggetto e rimuovete gli elementi di disturbo dall’immagine. Un’immagine pulita e ben composta metterà in risalto il vostro soggetto.
  • – Scelta dei soggetti: Scegliete soggetti comuni e quotidiani, cercando di scoprire nuovi dettagli e aspetti meno noti. La fotografia macro può rivelare la bellezza nascosta nelle cose di tutti i giorni.
  • – Sperimentazione: Giocate con prospettive, luci e profondità di campo. La macrofotografia offre molte opportunità per la creatività, quindi esplorate e sviluppate il vostro stile personale.
  • – Sovraesposizione: In alcuni casi, una leggera sovraesposizione può migliorare l’aspetto delle vostre immagini, rendendo i dettagli più chiari e visibili.
  • – Nuova prospettiva: Sforzatevi di guardare il mondo che vi circonda con occhi nuovi. La macrofotografia vi permette di esplorare dettagli e prospettive che spesso sfuggono alla vista quotidiana.
  • – Pazienza: La macrofotografia richiede pazienza. Aspettate il momento giusto con la luce perfetta, la posizione ideale e il soggetto in posa. Evitate di essere distratti o di perdere la pazienza.
  • – Soggetti non vivi: Evitate soggetti come insetti vivi, che possono essere molto mobili. Iniziate con soggetti inanimati o oggetti tranquilli che vi permettano di esercitarvi e acquisire fiducia.
  • – Luce diffusa: Fotografate in condizioni di luce diffusa, evitando il pieno sole. In questo modo, potrete concentrarvi sulla tecnica senza dover gestire la luce diretta.
  • – Soggetti interni: Iniziate a praticare la macrofotografia all’interno, dove potrete creare un ambiente controllato senza correnti d’aria e con una gestione ottimale della luce.

Distanza di lavoro

La distanza minima di lavoro è un aspetto cruciale nella fotografia macro, poiché determina quanto ci si può avvicinare al soggetto senza spaventarlo o metterlo in pericolo. Questa distanza rappresenta la minima distanza tra la lente anteriore dell’obiettivo e il soggetto per ottenere un ingrandimento di 1:1 in una macrofotografia. Ad esempio, una lente macro da 50 mm richiederà una distanza minima di lavoro di circa 7 cm per raggiungere un rapporto di ingrandimento di 1:1. Questo significa che vi trovereste a soli 7 cm dal soggetto, il che potrebbe spaventarlo o farlo fuggire, vanificando i vostri sforzi. D’altra parte, una lente macro da 100 mm richiederebbe una distanza minima di lavoro di circa 14 cm per ottenere lo stesso rapporto di ingrandimento, il doppio della distanza. Questo può essere sufficiente per non mettere in allarme gli insetti o altri soggetti fotografati. Pertanto, la scelta della lunghezza focale dell’obiettivo macro può influenzare notevolmente la distanza minima di lavoro, consentendovi di avvicinarvi ai soggetti senza spaventarli e ottenere scatti di alta qualità in macrofotografia.

Post-produzione

La post-produzione in fotografia macro è un’importante fase per migliorare ulteriormente le vostre immagini. Ecco alcune considerazioni chiave:

  • – Nitidezza e sfondo sfocato: Potete regolare la nitidezza del soggetto e il livello di sfocatura dello sfondo utilizzando il software di post-produzione. Questo vi permette di accentuare i dettagli e isolare il soggetto in maniera più efficace.
  • – Esposizione e saturazione dei colori: La post-produzione vi consente di regolare l’esposizione e la saturazione dei colori per migliorare il contrasto e rendere i colori più vividi. Questo è particolarmente utile per esaltare i dettagli dei soggetti.
  • – Rimozione di imperfezioni: Spesso, nelle fotografie macro, emergono piccole imperfezioni come polvere o filamenti. Queste possono essere rimosse in post-produzione per rendere l’immagine più pulita e accattivante.
  • – Sottolineare i dettagli: La post-produzione può essere utilizzata per enfatizzare particolari dettagli o tratti del soggetto. Questo può aggiungere interesse visivo alle vostre immagini.
  • – Controllo creativo: La post-produzione offre ampio spazio per l’espressione creativa. Potete sperimentare con effetti, tonalità e stili per ottenere l’aspetto desiderato per le vostre fotografie macro.

Tuttavia, è importante ricordare che la post-produzione dovrebbe essere utilizzata per migliorare una fotografia ben riuscita, non per nascondere errori fatti durante lo scatto. La pratica costante vi aiuterà a ottenere immagini migliori fin dall’inizio, riducendo la necessità di modifiche significative in post-produzione.

Attrezzatura necessaria

La fotocamera

Non esiste una fotocamera, o mirroless, da macrofotografia. Qualsiasi cosa con un sensore fotografico va bene. O meglio, bisogna andare nello specifico della questione. Come ben sappiamo, esistono varie dimensioni di sensori. Siccome l’intenzione è quella di avvicinarci al soggetto, è importante scegliere una camera con un fattore di crop, come una Lumix GH6, che ha un fattore di crop di 2x. Quindi, ad esempio, una lente macro con focale 100 mm diventerà 200 mm. Alcune camere, come anche la Canon EOS R5C o la Lumix S5IIX, permettono di scattare in modalità APSC, usando solo una parte del sensore. In questo caso, il fattore di crop è di circa 1,6x.

Come accennato prima, qualsiasi cosa va bene. Anche una reflex, una compatta o uno smartphone. Solitamente dovrai cercare il simbolo del fiorellino per scattare in modalità automatica le fotografie macro.

Le lenti

La regola principale della macrofotografia richiede lenti con RR uguale o maggiore a 1. Ed è vero. Però non è che una lente con un RR di 1:3 (ogni 3 cm del soggetto corrispondono a 1 cm sul sensore) non permetta di ottenere risultati soddisfacenti. Come in ogni situazione e genere fotografico, è necessario spremere al massimo il materiale a propria disposizione, in modo da cercare di ottenere il meglio da ciò che hai a disposizione. In caso dovessi capire che l’attrezzatura a tua disposizione non è sufficiente, puoi sempre rivolgerti a un noleggio per non dover sborsare un rene per una semplice lente.

Esistono sul mercato varie lenti che hanno nel proprio nome la dicitura “Macro”. Queste lenti non hanno un rapporto di riproduzione di 1:1, ma hanno una messa a fuoco ridotta a focali più spinte. E’ una soluzione economica per avvicinarsi al mondo della fotografia macro. Le vere ottiche macro offrono spesso una nitidezza superiore rispetto alla controparte non macro. La distorsione è quasi nulla e in generale, la qualità ottica e costruttiva è molto elevata. Tutte queste caratteristiche fanno parte del Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM e del Laowa 24 mm f/14 2x Macro Probe, due ottiche macro disponibili a noleggio. Il primo è una scelta popolare tra i fotografi macro e offre la possibilità di catturare dettagli incredibili in natura, oggetti in miniatura e altro ancora. È adatto anche per ritratti grazie alla sua apertura massima di f/2.8. Il secondo, il Probe, è una lente macro unica e specializzata progettata per catturare dettagli estremi a distanze ravvicinate.

Esistono varie lunghezze focali delle lenti ed ognuna di loro ha un uso specifico all’interno del mondo della macro fotografia:

  • – Le lunghezze focali tra i 30 e 60 mm sono ideali per fotografare oggetti fermi ed immobili, come fiori e foglie;
  • – Le lunghezze focali tra i 90 mm e 105 mm sono le più frequenti e le più versatili;
  • – Le lunghezze focali tra i 150 mm e 200 mm permettono una maggiore distanza di messa a fuoco in modo da non spaventare gli animali, visto che queste focali sono indicate per insetti e piccoli animali.

Gli accessori caldamente consigliati: il treppiede

Il treppiede è un accessorio fotografico essenziale che non dovrebbe mai mancare nel corredo di un fotografo. Nella fotografia macro, il treppiede svolge un ruolo fondamentale nel garantire che le immagini rimangano nitide. La macrofotografia è particolarmente sensibile al micromosso a causa delle lunghezze focali utilizzate e della necessità di una nitidezza estrema. L’uso del treppiede elimina il rischio di immagini mosse, riducendo le vibrazioni causate dalle mani del fotografo, dalla stabilizzazione della fotocamera e dalle vibrazioni dell’obiettivo. Questo è particolarmente importante quando si fotografano soggetti inanimati come piccoli oggetti, fiori e foglie. Anche quando si fotografano animali in macrofotografia, il treppiede può rivelarsi utile. Consentirà di ridurre il disagio e il micromosso derivante da posizioni scomode e l’attesa del momento perfetto per lo scatto, specialmente quando si utilizzano attrezzature pesanti. Un treppiede con testa snodabile offre la flessibilità di ruotare liberamente la fotocamera intorno al punto di ancoraggio, consentendo composizioni precise e regolazioni angolari per ottenere il miglior scatto possibile.

Gli accessori caldamente consigliati: controllo della fotocamera

L’uso di un telecomando per il controllo remoto dello scatto è estremamente utile nella fotografia macro, in quanto consente di catturare immagini senza toccare fisicamente la fotocamera. Questo è particolarmente importante per evitare le vibrazioni che possono essere generate dalla pressione del dito sul pulsante di scatto, il che potrebbe compromettere la nitidezza delle immagini macro. Esistono diverse tipologie di telecomandi per il controllo remoto dello scatto, tra cui quelli a filo e quelli ad infrarossi. I telecomandi a infrarossi, sebbene spesso più costosi, offrono il vantaggio di non essere legati alla fotocamera tramite un cavo fisico, consentendo al fotografo una maggiore libertà di movimento. Questo è particolarmente utile quando si lavora su un cavalletto o si eseguono scatti in posizioni scomode.

Un’alternativa più economica al telecomando fisico è l’uso di app per smartphone, che consentono di controllare lo scatto in modalità remota tramite Bluetooth o Wi-Fi. Queste app offrono la possibilità di regolare le impostazioni della fotocamera e di catturare le immagini direttamente dal proprio smartphone, offrendo un’opzione conveniente per la fotografia macro senza dover investire in un telecomando fisico.

Filtri close-up

I filtri fotografici close-up sono accessori che si avvitano sulla lente anteriore dell’obiettivo e agiscono come lenti di ingrandimento, consentendo di avvicinarsi maggiormente al soggetto e riducendo la distanza di messa a fuoco. Questi filtri vengono classificati in base al loro potere di ingrandimento, misurato in diottrie, che va da +1 a +10. In generale, l’uso di un numero minore di lenti tra la fonte e il sensore migliora la qualità dell’immagine, ma l’acquisto di filtri close-up di buona qualità può consentire di ottenere risultati eccezionali. È importante notare che l’uso di questi filtri comporta una perdita di circa uno stop, che può essere compensata seguendo le regole del triangolo dell’esposizione.

Tubi di prolunga

I tubi di prolunga sono degli accessori estremamente utili nella fotografia macro. Si tratta di semplici cilindri in plastica o metallo, privi di lenti interne, che si collegano tra l’obiettivo e la fotocamera. Questo permette di aumentare la distanza tra l’obiettivo e il sensore, riducendo la distanza di messa a fuoco e, di conseguenza, ottenendo un fattore di ingrandimento maggiore nella fotografia macro. Questi tubi sono venduti tipicamente in set contenenti diverse dimensioni che possono essere utilizzate singolarmente, in coppia o tutte insieme per ottenere rapporti di ingrandimento diversi. Con un tubo di prolunga si può trasformare un tele in una lente macro, come ad esempio il Canon EF 70-200 f/2.8.

Un vantaggio significativo dei tubi di prolunga è che non contengono elementi ottici interni, il che significa che non influenzano negativamente la qualità delle immagini. Tuttavia, è importante notare che la maggior parte dei tubi di prolunga non permette la trasmissione dell’autofocus, quindi sarà necessario utilizzare la messa a fuoco manuale. Tuttavia, questo non costituisce un problema significativo e può essere gestito con successo nella fotografia macro.

Moltiplicatori di focale

I moltiplicatori di focale sono accessori ampiamente utilizzati nella fotografia macro e naturalistica. La loro funzione principale è quella di aumentare la distanza focale dell’obiettivo senza alterare la distanza minima di messa a fuoco. Questo significa che è possibile ottenere un ingrandimento maggiore senza spostarsi fisicamente, e al contempo creare sfondi sfocati più suggestivi. Il funzionamento di questi moltiplicatori si basa sulla divergenza dei raggi luminosi per coprire una superficie più ampia del sensore, ottenendo così un “crop” ottico. Tuttavia, è importante notare che l’uso di ulteriori elementi ottici tra il soggetto e il sensore può comportare una perdita di qualità dell’immagine, che sarà tanto minore quanto migliore sarà la qualità del moltiplicatore di focale utilizzato. Inoltre, l’uso di moltiplicatori di focale comporta una riduzione significativa della luminosità, con una perdita di 1 stop nel caso di un moltiplicatore 1.4x e di 2 stop con un moltiplicatore 2x.

Anelli di inversione

Grazie all’uso degli anelli di inversione, è possibile montare l’obiettivo al contrario, con la lente frontale a ridosso del corpo della fotocamera. Questo processo riduce significativamente la distanza minima di messa a fuoco, consentendo di catturare dettagli estremi in macrofotografia. Gli anelli di inversione sono tipicamente realizzati in metallo, con un filetto per l’obiettivo e un aggancio a baionetta per il corpo macchina. Tuttavia, è importante notare che l’uso di questi accessori economici comporta la perdita di tutti gli automatismi, inclusi messa a fuoco automatica e controllo del diaframma. Pertanto, sarà necessario eseguire la messa a fuoco manualmente e regolare il diaframma manualmente. Nonostante queste limitazioni, gli anelli di inversione sono una soluzione economica e altamente efficace per avvicinarsi ai soggetti in macrofotografia e catturare dettagli straordinari.

Luce e flash

In situazioni di scarsa illuminazione, un flash può essere un elemento essenziale per ottenere immagini di qualità nella fotografia macro. Tuttavia, il flash pop-up integrato nella fotocamera di solito non offre le prestazioni necessarie per la fotografia macro avanzata. Spesso è progettato più per scopi di segnalazione che per la fotografia vera e propria.

La scelta migliore è utilizzare un flash separato dalla fotocamera, che offre maggiore controllo sulla luce e la sua direzione. Se siete disposti a investire in attrezzature specifiche per la macrofotografia, ci sono opzioni speciali come i flash ad anello. Questi dispositivi circolari si montano sull’obiettivo attraverso l’attacco per i filtri e illuminano il soggetto in modo uniforme da tutti i lati.

L’uso di un flash dedicato o di un flash ad anello può migliorare notevolmente la qualità delle vostre immagini macro in condizioni di luce scarsa, garantendo una distribuzione uniforme della luce e un controllo preciso sulla sua intensità. Questi dispositivi sono spesso la scelta migliore per ottenere risultati eccellenti nella fotografia macro in condizioni di illuminazione sfavorevole.

Pannello riflettente

I pannelli riflettenti sono strumenti incredibilmente versatili nella fotografia, in quanto consentono di sfruttare la luce naturale presente nell’ambiente in modo efficace. Questi pannelli diffondono la luce esistente, contribuendo a creare risultati fotografici più naturali e privi di effetti artificiosi. Grazie al loro utilizzo, è possibile modellare e migliorare l’illuminazione nelle foto sfruttando la luce disponibile, il che li rende un accessorio prezioso in molte situazioni fotografiche.

Slitta macronometrica

La slitta micrometrica è uno strumento molto utile nella fotografia macro che offre un elevato grado di precisione. Essa è composta da una base dotata di una scala millimetrica che può essere montata sul cavalletto. Questa apparecchiatura consente di ottenere una messa a fuoco perfetta e regolare con estrema precisione la posizione della macchina fotografica sul treppiede. Grazie alla slitta micrometrica, è possibile eseguire scatti macro con un controllo accurato della messa a fuoco, rendendo questo strumento indispensabile per la fotografia macro di alta qualità.

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